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Recensione: Il mio tormentatore di Anna Zaires


IL MIO TORMENTATORE

di Anna Zaires

Prezzo: € 12,95 | Ebook: €  4,99 |
Pagine: 406 | Genere: Dark Romance |
Editore: Mozaika Publications | Data di pubblicazione:  2 Novembre 2017

Trama
Un crudele sconosciuto inquietantemente bello è venuto da me nel cuore della notte, dagli angoli più pericolosi della Russia.
Mi ha tormentata e distrutta, facendo a pezzi il mio mondo in nome della sua sete di vendetta. Ora è tornato, ma non è più in cerca dei miei segreti. L'uomo che invade i miei incubi vuole me.

  
 


IL MIO PENSIERO SUL LIBRO

Ammetto che i Dark Romance non sono proprio il mio genere, li leggo si ma non sono la mia prima scelta quando preparo la lista con le mie letture future, però a volte capita che ce ne sia qualcuno che attira la mia attenzione e per fortuna non sono ancora rimasta delusa!
Il mio tormentatore è un libro difficile da digerire, i primi capitoli in cui l'autrice ci introduce nella vita di Peter, il protagonista maschile, sono disarmanti, fanno sanguinare il cuore e tolgono il respiro: quando ho iniziato il primo capitolo ho avuto subito la sensazione che qualcosa sarebbe andato storto, ho sperato e pregato affinché non andasse tutto completamente storto, ma la Zaires a quanto pare non fa sconti e la descrizione che ha dato di ciò che era accaduto e che si trovava davanti agli occhi di Peter è arrivato dritto al mio cuore come un pugno nello stomaco... E andando avanti nella lettura quella tensione che mi ha avvolta fin dalle prime pagine e quella strana paura e quel disgusto misto a curiosità non mi hanno abbandonata neanche un istante.
La storia di Il mio tormentatore ha tutte le caratteristiche del vero Dark Romance, gli stessi personaggi incarnano perfettamente il ruolo di carnefice e vittima e la loro relazione è malata, sbagliata e Sara, la protagonista femminile, è in bilico sulla soglia della Sindrome di Stoccolma.
La Zaires descrive i due protagonisti con una cura maniacale e non a livello fisico, infatti l'aspetto fisico è sicuramente l'ultima cosa che si nota , perchè tutta l'attenzione è sia sull'aspetto psicologico dei due protagonisti sia sulla loro relazione, sempre che si possa chiamare così!
Peter è un uomo tormentato, sa di sbagliare e non cerca di giustificare in nessun modo le sue azioni, per lui la violenza è parte della sua vita: uccidere, torturare, prendersi ciò che vuole senza chiedere il permesso son tutte cose che fanno parte del suo essere, lui è un vero uomo alpha, ma nonostante ciò non è totalmente insensibile al fatto che Sara non sia totalmente coinvolta da lui e non vorrebbe mai farle del male, ma nello stesso tempo la spinge al limite e non gli interessa minimamente del fatto che lei abbia da ridire sui suoi modi e sulle sue azioni.
Sara è incredibilmente fragile, vive un conflitto interiore e non riesce a ribellarsi a quell'uomo che l'ha torturata e che è diventato il suo stalker, che si è imposto nella sua vita e che non accetta un no come risposta: si vergogna di se stessa, si disprezza e nello stesso tempo non riesce a fare a meno dell'uomo che le scatena certe emozioni, ne è letteralmente attratta, sa che è sbagliato e malato e sa anche che non ha via di scampo. Quando parla della sua vita il lettore capisce che Sara ha sempre vissuto per accontentare gli altri, ha sempre lasciato che la schiacciassero senza mai esser veramente se stessa, non è mai stata veramente libera e forse, pur essendo un controsenso, la sua libertà inizia proprio grazie a Peter.
Ho odiato e disprezzato Peter per gran parte del libro eppure nonostante ciò c'era qualcosa che mi attirava a lui, che mi portava a vederlo come un uomo divorato dal dolore e dalla vendetta, che non ha mai conosciuto veramente l'amore e che quello che fa è l'unico modo che conosce per rapportarsi con gli altri. 
Il mio tormentatore è crudo, violento, con dei personaggi squilibrati e una storia che mette i brividi, che divide a metà il lettore e che nello stesso tempo lo attira a se, il lettore è un prigioniero della storia di Peter e Sara, totalmente preso dagli avvenimenti che li riguardano e incapace di smettere di leggere.
La Zaires ha uno stile graffiante, schietto, i dialoghi non sono molti, ma aiutano il lettore a scoprire e conoscere i protagonisti, le scene di sesso non sono mai volgari e l'aspetto psicologico è curato, i protagonisti sono spaventosamente reali e descritti con una tale cura che potrebbero materializzarsi davanti agli occhi del lettore, che senza alcuna difficoltà capitolo dopo capitolo riesce ad entrare nelle loro teste e a comprenderne le scelte e i pensieri.
Il mio tormentone è il primo di una serie, il finale è aperto e lascia il lettore sospeso in attesa di sapere cosa ne sarà di Sara e se Peter alla fine si arrenderà...





Commenti

  1. Ciao Rory, a me i dark romance non dispiacciono e anche se inizialmente avevo scartato questo romanzo, con la tua recensione mi sta venendo voglia di darle una possibilità... mia che lo aggiungo in lista ;)

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